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Collegio dei Gesuiti

I Gesuiti costruirono a Monopoli un Collegio nel 1613: ciò fu possibile grazie alla generosità di un loro novizio e concittadino monopolitano, Giov. Antonio Guida, (del fu Giov. Battista e di Antonia Esperti); il 13 Agosto 1611, attraverso l’atto del Notaio Caiasso, Antonio Guida donava alla Compagnia 1000 ducati e le case ereditate dal padre (confinanti con la strettula vicinale (oggi Vico dei Gesuiti), la via pubblica Amalfitana e  la piazza pubblica. Il 19 Aprile 1616, invece, viene posta la prima pietra della chiesa dei Gesuiti.
Il Collegio era un’istituzione (corrispondenti ai moderni Ginnasio e Liceo) completamente gratuita e l’arrivo dei Gesuiti, così come l’apertura di un Collegio, venne vista in un’ottica positiva a Monopoli, in quanto mancavano i maestri di scuola.
L’istituzione entra in funzione in quella che oggi è via Amalfitana, ma è subito in competizione con il Seminario inaugurato dal Vescovo Cavalieri nel ’66. Dopo una chiusura forzata del Collegio, prima verso il 1625, poi nel 1671 per via di una spaventosa carestia, l’ordine torna ricco e potente nel’ 700, quando - “con le loro Scuole, Prediche et esercitii spirituali, sono di gran giovamento alla Città, ammaestrando e disciplinando i giovanetti nella lingua latina e greca” - fino a quando la stagione di riforme del ministro Tanucci produce il decreto di espulsione dal Regno di Napoli (1767).
I pochi Padri di Monopoli furono strappati violentemente dalla loro Casa e dal loro lavoro; nella notte tra il 19 e 20 novembre furono caricati su imbarcazioni, insieme agli altri ed abbandonati sulle coste dello Stato Pontificio. In seguito, i loro beni furono acquistati da privati.
La ricca Biblioteca, presente all’interno dell’edificio, andò in parte a formare in seguito il primo nucleo di quella che è oggi la Biblioteca Nazionale di Bari; il Collegio, invece, venne ridotto a case private (come il portale bugnato in Via Amalfitana); la Chiesa, venduta a lotti, fu in parte demolita, nella Piazza Garibaldi.

Sappiamo inoltre che nel 1821 la chiesa e il Collegio appartengono a Concetta Manfredi, che si sposò con il barone Ghezzi, futuro protagonista delle vicende risorgimentali del ’48.
Oggi è possibile notare il portale d’ingresso, o meglio, di quello che resta dell’attiguo portale, ricco di fregi laterali che si concludono in un grande finestrone centrale.

CREDITI: Comune di Monopoli.


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